C’è chi le ha provate tutte e non nota cambiamenti. C’è chi invece dieta ed esercizio non li vorrebbe neanche iniziare, dato che sul mercato esistono pillole per dimagrire, che promettono miracoli indolori e in poco tempo.

Un esempio di cui si è fatto un gran parlare è la Feraxamina. Vediamo insieme quali sono le sostanze più efficaci ed approvate, ma anche gli effetti collaterali che queste possono scatenare sull’organismo.

Le pastiglie di sibutramina e quelle di orlistat.

Le uniche pillole per dimagrire approvate sono la sibutramina e l’orlistat. La prima stimola il senso di sazietà, portando chi la assume, a consumare meno cibo. È stata nuovamente bandita dal mercato nel 2010, visto che i suoi effetti indesiderati superavano i benefici. L’orlistat invece, riduce l’assorbimento dei grassi assunti con la dieta. Ma essendo i suoi effetti molto simili a quelli provocati dall’efedrina (tachicardia, palpitazioni, ipertensione), non è indicata per le persone affette da malattie o condizioni cardiovascolari.
Nel 2015, l’agenzia europea per i medicinali ha approvato l’impiego di due nuovi farmaci: il Mysimba® e il Saxend®. Entrambi agiscono a livello neuronale, controllando il senso di sazietà, e riducendo dunque l’appetito.

Gli integratori per dimagrire

Ampio è poi lo spettro delle pillole per dimagrire con funzione di integratore. Sono più facili da reperire, ma i loro effetti positivi sono inferiori rispetto a quelli garantiti dai farmaci. Oltre a modulare l’assorbimento di grassi e zuccheri, appagano rapidamente, se assunti insieme a generose quantità d’acqua. Alcuni esempi noti sono la crusca, la carragenina, l’agar agar, la gomma di Guar e la pectina, sostanze che si trovano anche negli alimenti confezionati. Se ne sconsiglia l’uso di tipo terapeutico a pazienti con ostruzioni o infiammazioni intestinali. Inoltre, gli integratori di fibre hanno lo svantaggio di compromettere l’assorbimento di importanti minerali essenziali quali calcio, fosforo, magnesio e zinco.

Il miracolo Feraxamina

La Feraxamina è un farmaco che stimola un recettore (il X farnesoide) della digestione. Il suo raggio d’azione rimane limitato all’intestino, pertanto è l’unica, tra le pillole per dimagrire, a non aver riportato, in fase di sperimentazione, alcun effetto collaterale. Essa non sopprime lo stimolo della fame, ma innesca i processi metabolici anche in assenza di cibo, portando l’organismo a bruciare le riserve che ha.

Gli studi da laboratorio hanno confermato che questo meccanismo riduce l’adipe ma anche i livelli di glucosio e colesterolo nel sangue. L’unico limite della Feraxamina è che non agisce, ad esempio, sui livelli di sodio, e dunque sulle sue conseguenze sul sistema cardiocircolatorio. Inoltre non interviene sulle cause che comportano un aumento di peso, come abitudini scorrette, squilibrio endocrino e traumi psicologici.

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