Hai mai sentito parlare della cartilagine di squalo? Si tratta di un integratore alimentare che sta prendendo sempre più piede grazie alle sue proprietà e trova utilizzo soprattutto nel sostegno della fisiologica funzionalità articolare. 

 

Cartilagine di squalo: proprietà

Normalmente la cartilagine di squalo è inserita in formulazioni che sono pensate per essere assunte per uso orale (per lo più sottoforma di capsule) ed è assunta principalmente per andare a ridurre dolori legati all’artrosi, la sintomatologia della psoriasi, per accelerare il processo di guarigione delle ferite e per ridurre eventuali complicazioni legate agli occhi o ad enteriti. 

Come è facile intuire, soprattutto per quanto riguarda la psoriasi e per il dolore legato all’artrite reumatoide la cartilagine di squalo esiste anche in formulazioni pensate per l’utilizzo per via topica. 

 

Come viene ottenuta

Ora ne abbiamo brevemente elencato le proprietà ma come può essere ottenuto questo particolare integratore? Come ci suggerisce il nome stesso si tratta di un prodotto di origine animale che viene ottenuto a partire dallo scheletro essiccato e polverizzato di alcuni particolari pesci pescati prevalentemente nella zona dell’Oceano Indiano. Questi generalmente appartengono al Superordine Salachimorpha (si tratta di un superordine di pesci cartilaginei predatori di medie-grandi dimensioni comunemente chiamati anche squali o pescecani). 

Data la zona e le specie trattate ci sono delle ragioni ambientali che non sostengono l’uso di questi integratori. Il prelievo degli squali già predati a causa del commercio delle loro pinne sta portando molte specie ad un rischio demografico rendendo la pesca non solo poco o nulla eco-sostenibile ma anche ingiustificata. 

 

Cartilagine di squalo: dosaggio e combinazioni

Tornando all’integratore questo, dal punto di vista farmacologico viene spesso combinato con condroitina, glucosamina solfato e canfora, combinazioni che non solo si rendono efficaci contro l’artrite reumatoide ma anche come supporto della normale fisiologia del sistema articolare. 

La dose consigliata dipende da moltissimi fattori, tra questi ci sono età e stato di salute per cui è fondamentale seguire attentamente quanto riportato in etichetta e consigliato dal medico oppure dal farmacista. 

 

Effetti collaterali

Va ricordato che la cartilagine di squalo può contenere alcune molecole che si rivelano essere parzialmente tossiche legate all’esordio di alcune patologie come la malattia di Alzheimer oppure della sclerosi laterale amiotrofica. Questo potrebbe dipendere da una possibile contaminazione ambientale molto comune nei pesci di grandi dimensioni. Tra le sostanze possibili la principale da tenere in considerazione è il mercurio. 

L’utilizzo della cartilagine di squalo, oltre al fatto che potrebbe rivelarsi di pessimo sapore, potrebbe essere associata a nausea, vomito, mal di stomaco, stipsi, ipotensione arteriosa, vertigini, iperglicemia, livelli di calcio alti nel sangue(soprattutto per questa ragione va fatta attenzione nella somministrazione in soggetti che presentano livelli di calcemia già elevati a causa di altri fattori) e stanchezza. 

Attualmente non ci sono informazioni sufficienti per ritenere questa sostanza completamente sicura in gravidanza ed allattamento per cui al momento ne viene caldamente sconsigliato l’utilizzo. 

In generale, però, possiamo dire che in base agli studi in nostro possesso la cartilagine di squalo può essere ritenuta sicura se assunta per via orale per 40 settimane o se utilizzata per uso topico per 8 settimane. 

 

Cartilagine di squalo e tumore

La cartilagine di squalo sembrava, in prima battuta, dare un effetto positivo sulla cura del cancro. 

Nonostante ci siano molte congetture sull’efficacia della cartilagine di squalo nel diminuire il Sarcoma di Kaposi (condizioni che si presentano molto di rado) la maggior parte delle ricerche sembra dimostrare che l’assunzione per via orale di questo attivo non porti ad alcun beneficio in molte persone colpite da neoplasie. Per le ricerche sono stati presi in oggetto in particolare linfomi, tumori del seno, de colon, del polmone, della prostata e del cervello.

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